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Tre tradizioni di Natale in Toscana
Tre tradizioni di Natale in Toscana

Tre tradizioni di Natale in Toscana

Il periodo delle festività natalizie in Italia è ricco di eventi e tradizioni, che richiamano turisti da tutto il mondo. Il nostro Bel Paese, illuminandosi a festa, rende ancora più magici tutti i luoghi, le tavole si riempiono di eccellenze culinarie tipiche e le manifestazioni tradizionali la fanno da padrone, da nord a sud.

Vogliamo condividere con voi 3 tradizioni di Natale nel sud della Toscana, una terra che delle sue usanze fa un “cavallo di battaglia”. 🙂

La befana maremmana

I festeggiamenti legati all’Epifania, ovvero della Befana, sono ancora ben vivi e radicati in tutto il territorio. Nella notte tra il 5 e 6 Gennaio praticamente in ogni piazza della provincia di Grosseto è previsto l’arrivo della cara vecchina che, carica di dolciumi, offre le tradizionali calze a tutti i bambini buoni e cenere e carbone per chi invece non lo è stato! Particolarmente sentita è la tradizione del “Cantare la Befana“.

Nei paesi di Manciano e Montemerano, e fra le città del Tufo di Sorano e Pitigliano è particolarmente sentita l’antichissima usanza di fare il giro dei poderi sparsi nelle campagne suonando, cantando e ballando le musiche della tradizione, in cambio di un bicchiere di vino e di altri omaggi, accompagnati da un seguito sempre più numeroso. Una festa attesa tutto l’anno, più del Capodanno! 🙂

Gli sfratti di Pitigliano

Si tratta di un dolce che trae origine dalla storia della comunità ebraica di Pitigliano, nota come La Piccola Gerusalemme, che ricorda l’usanza locale di picchiare alla porta degli ebrei con un bastone, quando il Granduca di Toscana Cosimo II de’ Medici fece emanare un editto con il quale intimava agli ebrei delle zone di Pitigliano, Sovana, e Sorano di lasciare le loro case per trasferirsi nel ghetto di Pitigliano.

Gli ebrei di Pitigliano crearono questo dolce per ricordare l’evento. Lo sfratto ha una forma che ricorda un bastone  e contiene un ripieno composto da miele, scorzette di arancia, noci, anice e noce moscata, che conferiscono un sapore dolce e un profumo intenso. Si ipotizza che derivi da un’antica ricetta degli etruschi, dato che utilizzavano questi ingredienti. Oggi si trova tutto l’anno ma è tradizione che per Natale sia sulle tavole degli abitanti delle Città del Tufo. I dolci toscani natalizi sono comunque tantissimi, ciascuno legato alla storia di un territorio particolare.

La città delle fiaccole

Ogni 24 dicembre ad Abbadia San Salvatore, sul Monte Amiata, torna a vivere la sua più bella e importante festa. La sera delle Fiaccole, gigantesche cataste di legno si alzano davanti all’antica abbazia e in altri punti del centro storico in attesa della mezzanotte. L’intero paese si riversa nelle strade cittadine per festeggiare il Natale con canti, balli e degustazione di dolciumi tipici. Si tratta di una tradizione risalente a prima dell’anno Mille, quando gli abitanti dei villaggi vicino all’abbazia e quelli dei borghi lungo la Via Francigena raggiungevano il paese per la messa di mezzanotte. I fuochi erano accesi per illuminare la strada e mantenere la popolazione al caldo.

Sono tantissime le occasioni irrinunciabile per visitare i borghi più belli della Toscana, e scoprire antiche tradizioni, sapori e riti che affondano le radici nella notte dei tempi.

Tre tradizioni di Natale in Toscana